LA MADONNA DI FOLIGNO – Prima pala d’altare romana di Raffaello – 1512
Fu commissionata intorno al 1512 come ex voto da Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II, per la chiesa di Santa Maria in Aracoeli sul Campidoglio. L’iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Legenda Aurea: nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto, davanti al disco solare, circondati da angeli, e l’imperatore, rinunciando a farsi venerare come dio, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna. La Madre e suo Figlio sono rappresentati nella parte superiore della pala, al di sotto, sulla terra, San Giovanni Battista, San Francesco, il committente e San Girolamo, considerato il primo segretario pontificio, partecipano alla visione. L’armonia di linee e colori che governa la scena diviene dunque espressione dell’armonia celeste, dando forma all’invisibile. In primo piano, un putto presenta all’osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, il cui significato ha interessato a lungo gli studiosi. Sullo sfondo sono rappresentati due fenomeni celesti che illuminano un centro abitato: un arcobaleno dai colori poco definiti e un corpo infuocato che precipita su una casa. Quest’ultimo è stato variamente interpretato come bombarda, cometa o meteorite, ma va ricondotto, con ogni probabilità, alla scampata morte di Sigismondo che fu all’origine dell’opera. Nel 1565 la pala venne portata a Foligno, nel Monastero di Sant’Anna, dove la nipote di Sigismondo, Anna de Comitibus, era badessa. Da allora fu motivo di attrazione per prìncipi, artisti e viaggiatori, tanto da assumere ormai il nome di Madonna di Foligno con cui è ancora oggi è nota. Requisita dai Francesi nel 1797, tornerà in Italia dopo la caduta di Napoleone, collocata definitivamente nei Musei Vaticani.