Gli Orti Jacobilli sono un antico orto‐giardino risalente al XVII secolo, a ridosso delle mura medievali e costeggiati dal fiume Topino. Un antico portone seicentesco introduce agli orti su cui campeggia la Torre dei Cinque Cantoni: un luogo molto suggestivo, con una preziosa zona verde, chiusa all’interno delle mura cittadine e di facile fruibilità da parte di tutti i cittadini.
Il lato orientale dell’orto, che si sviluppa di fronte all’edificio, per metà è fatto di muratura incerta di mattoni e ciottoli e per metà è costituito da una parte dell’ultima cerchia urbana, sulla quale si vedono una serie di nicchie‐feritorie ed una torretta largamente conservata; tra l’una e l’altra delle due porzioni di muro si inserisce un portale con terrazzino, composto di mattoni montati con una certa eleganza; affaccindosi alla ringhiera del balconcino si vede un tratto del fossato medievale della città. Il lato meridionale dell’orto, è un muro tardo medievale, in parte rifatto, che si innesta sui resti di un ponte tardo antico (secc. IV‐V). L’orto misura ca. 2.200 mq, presenta resti molto interessanti delle canalizzazioni usate per l’irrigazione ed una vegetazione residuale (in gran parte, pioppi). Nell’orto e nella torre, recentemente restaurati, è allestito un Osservatorio astronomico.
Il sito dell’Orto Jacobilli assume un valore anche nell’ambito urbano storico in quanto facente parte di un sistema di spazi aperti verdi a corona rispetto alla città storica compatta.
Il progetto ripristina l’antica destinazione d’uso del luogo, quella di orto-giardino, con una nuova prospettiva di intenti: far divenire l’area un “parco culturale” in cui diffondere la conoscenza della cultura degli orti e delle varie attività riconducibili ad essi, tutelandone la memoria storica e la loro valenza sociale, nel senso di luogo di aggregazione, di confronto, di educazione ambientale e tutela delle biodiversità.
La declinazione dell’orto è quella di giardino fenologico, consistente in un luogo nel quale vengono impiantate delle specie vegetali perenni con lo specifico scopo di registrarne con regolarità le fasi di sviluppo, studiarne gli effetti del clima sul loro sviluppo e di fornire risposte interpretative sugli andamenti climatici.
Il progetto mantiene le forme infrastrutturali preesistenti, come base formale per lo sviluppo dell’orto-fenologico; l’antico canale d’irrigazione, che oltre a ripartire gli appezzamenti li collega tra loro, il disegno simmetrico del parco pubblico, accompagnato dall’impianto di un pozzo che alimentava le canalette al centro dell’asse di simmetria dei due portali, le sedute su aree pavimentate in cotto, i vialetti in ghiaino e le ampie aiuole per arbusti e alberi locali, quali il leccio e il pioppo.
Sono stati realizzati, oltre i già presenti vialetti in cotto, una serie di passaggi in materiale naturale come il lapillo per il raggiungimento delle aiuole occupate dal materiale vegetativo opportunamente selezionato ai fini scientifici.
L’intera area mantiene la suddivisione in appezzamenti ed è organizzata in diverse sotto aree che vanno caratterizzandosi in base alla presenza di specie arbustive, arboree e da frutto.
Il progetto ha inoltre restaurato una parte interna delle mura di cinta.