Descrizione
Il restauro di due preziose opere in occasione della mostra “Raffaello e la Madonna di Foligno. La fortuna di un modello”: sarà questo il tema della conferenza che Bruno Bruni della cooperativa Coo.Be.C terrà on line sabato 13 febbraio alle ore 14.30.
Le opere appena restaurate sono una tela e una tavola raffiguranti la Madonna col bambino, che grazie ad un sapiente intervento di restauro hanno recuperato leggibilità e stabilità, consentendo di essere presentate agli occhi dei visitatori dell’esposizione dedicata alla Madonna di Foligno di Raffaello.
Bruno Bruni, restauratore e direttore tecnico della Coo.Be.C, che ha curato i restauri, interverrà sulla pagina Facebook dedicata alla mostra.
Queste le opere restaurate ed esposte nell’allestimento di Palazzo Trinci:
Madonna con il Bambino in gloria (dalla Madonna di Foligno) con i santi Domenico da Foligno, Feliciano vescovo e il beato Pietro Crisci
Pittore della fine del XVI secolo – inizi XVII secolo
fine XVI-inizi XVII secolo
olio su tela, cm 275×175
Foligno, Museo della città di Palazzo Trinci
La grande pala in origine doveva essere collocata sull’altare di una cappella civica, come suggerisce la presenza dei tre protettori di Foligno che intercedono offrendo la città – dipinta sullo sfondo – alla protezione della Madonna. Il dipinto, recentemente restaurato grazie al Rotary Club di Foligno, attesta la fortuna iconografica della Madonna di Foligno a pochi anni dal suo arrivo nel monastero di Sant’Anna. Costituisce anch’esso una riproduzione parziale della celebre opera di Raffaello, di cui ricalca puntualmente l’immagine della Vergine col Bambino, con solo leggerissime varianti nella disposizione delle schiere angeliche, e la figura del San Francesco, qui sostituita dal San Domenico da Foligno.
Madonna col Bambino con san Francesco, san Paolo e san Bartolomeo
Pittore attivo tra Umbria e Marche nella prima metà del XVI secolo
1530-1540 circa
olio su tavola, cm 180×150
Assisi, Palazzo Bartocci Fontana
Il dipinto, inedito, apparteneva alla nobile famiglia dei Bindangoli di Assisi, come documenta un inventario ottocentesco custodito presso il palazzo Bartocci Fontana, dove è schedato come opera del XVI secolo della scuola di Raffaello. Il riferimento alle opere del maestro urbinate è eloquente, sia nel gruppo della Vergine col Bambino, che ripete in controparte la postura della Madonna di Foligno, sia nella figura del Santo Stefano sulla sinistra, ispirato all’omonimo personaggio dell’Estasi di Santa Cecilia (Bologna, Pinacoteca Nazionale).
11 febbraio 2021