RASIGLIA
La piccola Venezia dell’Umbria
Principali eventi: Rasiglia, Paese presepe (26 dicembre e 6 gennaio); Penelope a Rasiglia, il telaio tradizionale (prima fine settimana di giugno compatibilmente con le altre festività nazionali)
Website: Rasiglia e le sue sorgenti
Sul web di Repubblica: Rasiglia le sue case sui ruscelli
Il Paese di Pale
Santuario della Madonna delle Grazie
IN AUTO: Dalla S.S. 319 con provenienza dalla S.S. 77 via Casenove o dalla S.S. 209 via Sellano.
IN TRENO: Stazione di Foligno, poi mezzi pubblici.
Lunghezza: 6 Km.
Durata: ore 2 e 30 minuti a piedi 45 minuti in MTB 20 minuti in auto
Difficoltà: nessuna a piedi ed in auto, alcuni tratti di salita per bikers meno esperti.
Quota massima: Mt. 868 s.l.m.
Dal Santuario si sale per la carrozzabile che porta a Morrò, ripetendo il percorso a ritroso per tornare al punto di partenza.
Abbastanza interessante per gli scorci panoramici sulla Valle del Menotre e verso i Sibillini, nonché per le formazioni boscose di latifoglie.
L’Abbazia di Santa Maria delle Grazie, che dista circa 1 Km. da Rasiglia, sul greto del Fosso Terminara, affluente del Menotre. Costruita nel XV sec., ha le pareti ricoperte di pregevoli affreschi di scuola folignate del XV sec., dove ricorre spesso il tema dei Santi terapeuti: Sant’Amico di Rambona protettore dei bambini, Sant’Antonio Abate protettore delle comunità silvo-pastorali, San Sebastiano protettore contro la peste, San Cristoforo protettore dei pellegrini. La leggenda che viene tramandata riguarda la statua della Vergine con il Bambino che sarebbe stata trovata sotto il ponte del Fosso Terminara, con conseguente edificazione della chiesa nel luogo del ritrovamento. Secondo un’altra leggenda, il parroco di Verchiano avrebbe trasferito la statua nella sua chiesa ma, nottetempo, la stessa sarebbe tornata nel luogo del ritrovamento. Il successivo tentativo degli abitanti di Verchiano di riportarla al loro paese, sarebbe fallito, per colpa delle vacche, che avrebbero dovuto trainare il carro, che non si vollero muovere. Convinti che tale evento fosse stato un segno della volontà divina, gli abitanti di Verchiano avrebbero consentito la costruzione della chiesa a Rasiglia nel luogo del ritrovamento. A Morrò da vedere la fortificazione medievale (restaurata recentemente) con porta di accesso e parte della cinta muraria.
Eremo di Santa Maria Giacobbe e cascate del Menotre
IN AUTO: Dalla S.S. 319 con provenienza dalla S.S. 77 via Casenove o dalla S.S. 209 via Sellano.
IN TRENO: Stazione di Foligno, poi mezzi pubblici.
Lunghezza: 6 Km.
Durata: ore 2 e 30 minuti a piedi 45 minuti in MTB 20 minuti in auto
Difficoltà: nessuna a piedi ed in auto, alcuni tratti di salita per bikers meno esperti.
Quota massima: Mt. 868 s.l.m.
Dal Santuario si sale per la carrozzabile che porta a Morrò, ripetendo il percorso a ritroso per tornare al punto di partenza.
Abbastanza interessante per gli scorci panoramici sulla Valle del Menotre e verso i Sibillini, nonché per le formazioni boscose di latifoglie.
L’Abbazia di Santa Maria delle Grazie, che dista circa 1 Km. da Rasiglia, sul greto del Fosso Terminara, affluente del Menotre. Costruita nel XV sec., ha le pareti ricoperte di pregevoli affreschi di scuola folignate del XV sec., dove ricorre spesso il tema dei Santi terapeuti: Sant’Amico di Rambona protettore dei bambini, Sant’Antonio Abate protettore delle comunità silvo-pastorali, San Sebastiano protettore contro la peste, San Cristoforo protettore dei pellegrini. La leggenda che viene tramandata riguarda la statua della Vergine con il Bambino che sarebbe stata trovata sotto il ponte del Fosso Terminara, con conseguente edificazione della chiesa nel luogo del ritrovamento. Secondo un’altra leggenda, il parroco di Verchiano avrebbe trasferito la statua nella sua chiesa ma, nottetempo, la stessa sarebbe tornata nel luogo del ritrovamento. Il successivo tentativo degli abitanti di Verchiano di riportarla al loro paese, sarebbe fallito, per colpa delle vacche, che avrebbero dovuto trainare il carro, che non si vollero muovere. Convinti che tale evento fosse stato un segno della volontà divina, gli abitanti di Verchiano avrebbero consentito la costruzione della chiesa a Rasiglia nel luogo del ritrovamento. A Morrò da vedere la fortificazione medievale (restaurata recentemente) con porta di accesso e parte della cinta muraria.
La valle del Menotre
La Valle del Menotre è una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico dell’Appennino Umbro-Marchigiano. L’altopiano penetra per circa 10 chilometri fra quote comprese fra i 250 e 830 metri e all’interno dei monti circostanti troviamo in particolare i paesi di Casenove, Scopoli, Rasiglia , Molini (che si trova nel Comune di Sellano), Pale, Serrone, Leggiana, Ponte S.Lucia , Belfiore e Vescia. Il fiume Menotre, anticamente chiamato Guesia, nasce da una piccola sorgente nel Fosso Favuella , nei pressi di Orsano, e dal monte Mareggia; raccolte le acque del fosso di Piè Cammoro e del fosso di Carboneia, si dirige verso Rasiglia; qui la forza delle acque aumenta per l’effetto delle sorgenti di Capovena, di Alzabove e di Venarella.
La valle è ricca di macchie di querce mentre nei versanti più assolati, dove affiorano rocce calcaree, cresce il leccio e nelle parti più elevate si trovano piccole formazioni di acero montano e di faggio. I boschi di questi monti sono costituiti in gran parte da piante caducifoglie e sub-montane tra le quali le roverelle e i carpini neri. La valle del Menotre è una zona inoltre piena di ricordi storici, come le cartiere di Pale, gli antichissimi mulini, i castelli; è una vallata ricca di storia, di natura e di tradizioni che ogni anno si rivivono durante le feste nei tanti borghi disseminati in mezzo al verde.
Alzando gli occhi verso il cosiddetto Sasso di Pale, il monte che protegge questo paese, si può scorgere tra le rocce una suggestiva chiesetta conosciuta come l’Eremo di Santa Maria di Giacobbe ( risalente al XIII secolo), raggiungibile seguendo un sentiero lungo la parete del monte.
Le Fontanelle di Sassovivo
IN AUTO: Percorrendo la S.S.3 si esce da Foligno Sud-Est seguendo l’apposita segnaletica che indica l’Abbazia di Sassovivo.
IN TRENO: Stazione di Foligno, poi mezzi pubblici.
Lunghezza: circa 8 Km Durata: 3 ore Difficoltà: medio-facile
Quota massima: Mt. 848 s.l.m.
Dall’Abbazia si prende la strada che sale verso Monte Casalini, accanto alle falde del Monte Serrone, e che conduce a Casale. Dopo circa 500 Mt. a quota Mt. 575 si devia a destra su di un tracciato segnalato che, costeggiando il Monte Serrone, arriva alla Fonte delle Pecore (Mt. 548 s.l.m) da dove, prima di raggiungere l’abitato di Casale, si svolta a destra per portarsi su di un sentiero che, sotto il Monte Aguzzo, scende alla sorgente minerale. Lasciata detta località ci si innesta sulla strada asfaltata per Foligno che si lascia, dopo più di 1 Km., per prendere a destra (presso la vecchia polveriera) uno stradello che, costeggiando prima il letto del Fosso Renaro e attraversando poi una fitta lecceta, risale all’abbazia. Qualora lo stabilimento di imbottigliamento risultasse chiuso (di solito nei giorni festivi) occorre prendere itinerari alternativi che usufruiscono dell’apposita segnaletica.
Lunghezza: circa 9 Km Durata: 1 ora in MTB 20 minuti in Auto Difficoltà: nessuna Quota massima: Mt. 879 s.l.m.
Si percorre la strada comunale asfaltata che dall’Abbazia di Sassovivo porta a Casale per poi ridiscendere a ritroso fino al ponte che attraversa il fosso Renaro. Si devia quindi a sinistra per portarsi allo stabilimento di imbottigliamento dove si trova la sorgente. I bikers più preparati possono seguire l’itinerario del percorso a piedi facendo attenzione ad alcuni passaggi.
L’ambiente è molto suggestivo per la presenza di una fitta vegetazione boscosa sui rilievi di Monte Serrone e Monte Aguzzo. La lecceta secolare nei pressi dell’Abbazia, assieme alle molte specie faunistiche, costituisce il valore ambientale più importante con lecci plurisecolari d’alto fusto che rimangono uno dei pochi frammenti sopravvissuti in Umbria. Altre specie presenti sono gli ornelli, i corbezzoli ed il carpino nero. La fauna comprende: lo scoiattolo, l’istrice, il gatto selvatico, la donnola. Tra i volatili vanno segnalati: il picchio rosso maggiore, il picchio verde, il cuculo, il gufo comune e la poiana. Particolarmente ricco è il bacino imbrifero per le piogge e le acque sorgive. Dalla sorgente “Le Fontanelle” sgorga una eccellente acqua oligominerale.
L’Abbazia benedettina di Santa Croce del XIII sec. è l’emergenza più importante, con lo stupendo chiostro ed il pozzo cisterna in travertino con calotta in ferro fuso a foglie.