L’origine del palazzo, già un complesso di case con annesso filatoio strette intorno a un cortile, risale al XV secolo e fu abitazione di Sigismondo de Comitibus, insigne umanista. Sigismondo è conosciuto perché fu il committente della celebre opera della Madonna di Foligno di Raffaello. Divenne poi dimora nella metà del Cinquecento di Sebastiano Spinola il cui nome è conservato nell’architrave del portale, mentre è di Sebastiano Gentili Spinola, vescovo di Terni tra il 1656 e il 1667 lo stemma prelatizio ivi apposto. Nel cortile interno sono visibili numerosi stemmi e un pozzo con vera ottagonale in pietra recante e lo stemma dei de Comitibus. All’interno la volta del salone del primo piano presenta affreschi di Giovan Battista Michelini con scene che si ispirano al Quadriregio di Federico Frezzi; elementi che vogliono collegare idealmente l’origine di Foligno a quella di Roma per nobilitarla. Tra i quadri presenti merita di essere menzionato l’Episodio di san Carlo Borromeo a Foligno attribuito a Giandomenico Mattei, e che ricorda i ripetuti soggiorni del santo nel palazzo. Pregevole anche l’arredo.
Palazzo Balducci – Gentili – Spinola – De Comitibus
L’origine del palazzo, già un complesso di case con annesso filatoio strette intorno a un cortile, risale al XV secolo e fu abitazione di Sigismondo de Comitibus, insigne umanista…